Sono veramente tante le volte che in studio c’è la gestire questa domanda da parte dei pazienti e c’è ancora tanta confusione sull’argomento purtroppo. La lesione del legamento crociato anteriore ( LCA ) è un infortunio che spesso si vede nello sportivo per trauma diretto ma anche in casistiche di microtraumi ricorrenti che alla fine sfociano in instabilità del ginocchio. Lo spartiacque più importante da affrontare è sempre; ” mi devo operare subito o posso aspettare ?” , ” la sola riabilitazione è sufficiente se voglio tornare a fare sport ? ”. Il web è già pieno di risposte magiche e sensazionalistiche quindi mi limiterò a farvi capire semplicemente che per fortuna le cose stanno cambiando e che la risposta bianca o nera in assoluto non esiste perché mai come in questo caso è fatta di sfumature di grigio. Valutare molti aspetti dopo un trauma di questo genere è fondamentale, quindi chi vi parla e regala perle di medicina senza neanche avervi valutato probabilmente sta sparando un pò a caso. La ricerca ha fatto passi avanti e la cosa più bella che faccio in studio non è parlare di cosa faccio o non faccio io ( cosa assolutamente superflua all’inizio ) ma informare il paziente ed educarlo sulla situazione che sta vivendo e sulle possibili soluzioni, mi aiuto con questo breve video che riassume tutti i risultati più importanti degli articoli fatti in questi anni e che fa un quadro molto completo ed esaustivo di come dovrebbe essere affrontata una lesione parziale o totale del LCA. Ho davanti un paziente coper? posso aiutarlo a non affrontare un’operazione inutile ? la fretta dell’ortopedico è realmente fondata ? quali sono le aspettative del mio paziente? Ecco che allora come sempre saper valutare il paziente ed educarlo su tutte le possibili soluzioni in base al tipo di situazione che abbiamo davanti rimane sempre la miglior risposta che possiamo offrire ai pazienti. Finalmente vedo qualche ortopedico che non spinge per l’intervento immediato e che comunque argina il problema inizialmente con soluzioni conservative e riabilitazione, ammiro questa scelta perché comunque in caso di necessità il paziente stesso si rivolgerà nuovamente a lui in futuro per l’operazione e avendo comunque provato la via meno invasiva e più economica. Piccoli segni di cambiamento e di collaborazione tra figure del settore che dovrebbero dialogare sempre di più.
Buona visione e per ogni domanda scrivetemi.
COME GESTIRE LA LESIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE?
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